La categoria catastale A prevede un coefficiente catastale di 110 per la prima casa, che sale a 120 per la seconda casa; esiste, tuttavia, un’eccezione che riguarda gli immobili registrati come categoria A/10, al quale viene applicato un coefficiente catastale di 60 (uffici e studi privati). In questa categoria rientrano, sostanzialmente, le abitazioni di qualsivoglia natura.
La categoria catastale B, dove sono inclusi - ad esempio - collegi, case di cura e scuole, il coefficiente catastale applicato è 140, mentre nella categoria catastale C è 120, ad eccezione della categoria C/1 (negozi e botteghe) dove è applicato un coefficiente di 40; nella categoria C rientrano - tra le altre - stalle, fabbricati e stabilimenti balneari.
Per quanto concerne la categoria catastale D, riservato agli immobili a destinazione speciale come - a titolo esemplificativo - opifici, alberghi, teatri e istituti di credito, il coefficiente catastale è pari a 60 e, a differenza della succitata categoria catastale C, non prevede alcun tipo di eccezione.
La categoria catastale E, al quale appartengono gli immobili a destinazione particolare (stazioni, torri, fari, etc), prevede un coefficiente catastale di 40, mentre la categoria catastale F, in quanto non in grado di produrre alcun reddito, non prevede alcun coefficiente catastale. Per quanto concerne i terreni agricoli, inseriti nella categoria catastale T, il coefficiente è pari a 90.